Customer engagement in punto vendita: le sei leve di Woolrich

Addio alla comfort zone: engagement e instore technology” è il tema della tavola rotonda tra retailer della moda che coordinerò il prossimo 29 ottobre al Forum Retail di Milano (qui il link per chi mi vuole incontrare in quella occasione). Che nei punti vendita sia necessario emozionare e coinvolgere il cliente, e che la tecnologia possa fornire un aiuto, è ormai chiaro a tutti, ma passare dal dire al fare non è così semplice.

La visita di martedì scorso con i miei studenti del Master Brand Ambassador al famoso flagship store milanese di Woolrich in corso Venezia ci ha fatto vedere sei leve interessanti per emozionare il cliente e per rendere una visita al negozio un’esperienza coinvolgente.

1.      Sperimentare un freddo estremo. Il motivo per cui si è più parlato di questo punto vendita sulla stampa è la possibilità di vivere un’esperienza decisamente forte: i famosi parka dell’azienda possono essere provati all’interno della Extreme Weather Experience Room, una stanza innevata che può essere portata a una temperatura di 20 gradi sotto zero (NB l’esperienza per motivi tecnici non è disponibile nei mesi più caldi).

2. Conoscere la storia del brand. Per studenti come i miei, che si trovano nel bel mezzo del modulo dedicato all’Heritage Marketing tenuto da Marco Montemaggi, l’aspetto probabilmente più interessante è l’opportunità offerta dal negozio di conoscere a fondo, quasi come in un museo, i circa duecento anni di storia del brand attraverso un’esposizione di capi storici e cimeli (ovviamente non in vendita), esposti con la data di produzione.

3.  Ammirare architettura e store design. Personalmente ho sempre trovato le visite al negozio Woolrich di Corso Venezia affascinanti per merito dello store design che gioca con cemento legno e vetro dello studio Wonderwall di Masamichi Katayama, un design impreziosito da stupendi pezzi di arredamento vintage.

4.      Scoprire le esclusive del negozio. Avere un negozio unico nel quale riproporre lo stesso identico assortimento disponibile in ogni altro canale distributivo sarebbe un controsenso. Parte dell’esperienza della visita allo store di corso Venezia è allora legata alla scoperta, accanto ai classici parka, di capsule ed edizioni limitate, con ampio spazio per le collaborazioni esterne che sono un tratto importante della strategia di prodotto aziendale.

5. Immergersi nel verde di Satoshi Kawamoto. Come avevo scritto in un post di qualche settimana fa (che potete rileggere qui), arricchire il negozio con delle piante (vere) è oggi una delle principali tendenze del retail design in tutto il mondo. Woolrich lo fa però in modo sorprendente e raffinato con il grande negozio di creazioni verdi di Satoshi Kawamoto che occupa la grande serra in fondo al negozio che caratterizza in modo molto marcato l’esperienza della visita al punto vendita e che ha attratto i miei studenti instagrammer (vedi foto a fondo pagina). Dello stesso artista sono anche le creazioni verdi che decorano il negozio.

6. Personalizzare il prodotto. C’è poca tecnologia visibile nel negozio Woolrich, a parte nel laboratorio sartoria nel quale è possibile farsi personalizzare i prodotti acquistati. Per noi questa è stata sicuramente l’esperienza più coinvolgente vista la sorpresa che ci attendeva … (nella foto in testa al post).

Sei modi interessanti per differenziare il punto vendita e per renderlo vivo e interessante: un grazie all’azienda per avercelo raccontato in modo efficace e coinvolgente.

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