Volete scoprire cosa sta succedendo a Londra nel mondo del retail? Gli allievi della dodicesima edizione del Master in Retail Management e Marketing di CUOA Business School lo faranno nello study tour che quest’anno è dedicato all’innovazione nel retail ed è programmato per i giorni che vanno da mercoledì 9 a lunedì 14 settembre e che prevede tra l’altro anche una nuova collaborazione con il London College of Fashion dedicata agli stilisti emergenti e alle novità del fashion retail.

Possono partecipare al programma (o anche solo a una sua parte) anche gli alumni che si sono diplomati nelle precedenti edizioni. E per chi non ha frequentato il Master e vuole saperne di più sulle novità della scena retail londinese, sempre più viva e interessante? Quest’anno abbiamo pensato anche a loro e organizzato un seminario ad Altavilla Vicentina presso la Fondazione CUOA Business School dove un alumno eccellente, Paolo Aversa (ora docente a Londra alla Cass Business School) guiderà i presenti alla scoperta dei suoi retailer preferiti, con un occhio di riguardo per l’East End. L’appuntamento è per lunedì 7 settembre alle 14.30: la partecipazione al seminario è libera e aperta a tutti gli appassionati di retailing ma è obbligatorio iscriversi scrivendo a romano.cappellari@gmail.com.
Lo studio “How global is the business of retail?” realizzato da CBRE (global leader in real estate services and investment) per stabilire quali siano le mete dello shopping su cui i brand puntano a essere presenti, evidenzia che Londra con il 57,9% di retailer è la destinazione con maggiore concentrazione di brand.
L’innovazione nel retail diventa quindi condizione necessaria ma non sufficiente. Infatti l’evoluzione del concept store – precursori in Italia, a Milano, negli anni 70 ”Elio Fiorucci” e nel 90 “10 Corso Como” – verso un mondo ”unconventional and unexpected” deve essere integrata con policy di marketing urbano per creare un mix di forte impatto mediatico.
Londra interpretando questo cambiamento, in un processo di reinvenzione e sviluppo ha reso, con la gentrificazione nell’East End, l’area di Shoreditch, l’area più cool capace di generare nuovi impulsi. Dai muri con i graffiti di Banksy, al multiculturalismo, dove tradizioni diverse e nuove tendenze creano stili nuovi, ispirazione di molti stilisti, ai mercatini hipster ed ai concept store più ricercati della città, dove anche personaggi famosi vanno a scegliere i loro outfits.
Jessica Beltramini (2°TEM)
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Dopo New York, Michigang, Chicago, Dubai e Abu Dhabi, la fondazione CUOA ha individuato come meta dello study tour 2015 del master in Retail Management e Marketing Londra. Si tratta di una scelta che testimonia anzitutto l’apertura internazionale nella didattica che è uno degli aspetti che costituiscono le fondamenta di tale Master. In secondo luogo, è da notare che Londra non è una qualunque meta dello shopping su cui i brand puntano ad essere presenti ma è la top location per i retailer internazionali seguita da Parigi, Mosca, Milano e Madrid. Essa, infatti, più di ogni altra città in Europa offre un concentrato di shopping experience: dai sfarzosi negozi ai concept store delle High Street. Basti pensare, per citarne solo alcuni, a Oxford Street con gli internazionali Zara, ai Department Store classici come Debenhams e Harrods ed ancora alla Regent Street dove si possono visitare Hamleys e Disney Store. Ma quali sono le chiavi del successo della capitale inglese? Dimensione e maturità del mercato, trasparenza, numero di consumatori e contesto fiscale favorevole. Questo mix di elementi suscita negli investitori stranieri un alto gradimento.
E dunque che cosa succederà a Londra? Le previsioni non lasciano spazio a dubbi: nei prossimi 3 anni ci si aspetta un incremento delle vendite di prodotti mainstream, premium e di lusso, nonostante gli ingenti affitti delle location che risultano essere il doppio rispetto a quelli dei punti vendita situati nelle sopraccitate città come Parigi e Milano. È dunque in atto un processo di rinnovamento nel mondo del retail, ne costituisce un esempio l’area di Shoreditch. Si tratta di un quartiere fashionable centro di multiforme di culture e tradizioni che stanno facendo nascere nuove tendenze frutto di accoppiamenti inconsueti tra stili e concezioni diverse e capace di attirare numerosi artisti. E dunque grandi innovazioni volte a creare qualcosa che prima non c’era.
Serena Caverzan (2°TEM)
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In seguito agli interessanti convegni sul fashion e lifestyle la fondazione CUOA ha scelto Londra come meta dello study tour 2015 per gli studenti del master Retail.
Londra è una delle quattro capitali della moda, una città influente, considerata il cuore della creatività di celebri stilisti come Vivienne Westwood e Paul Smith, e di nuovi e affermati talenti.
Confimprese parlando del Retail Business in UK ha posto l’accento sulla qualità del mercato Retail inglese: Londra infatti rappresenta il 3° mercato europeo e cresce del 3-4% su base annua.
I top driver che spingono le catene italiane a investire nel Regno Unito sono la dimensione e la maturità del mercato (che garantisce migliore affidabilità di investimento ai retailer), creando un’aspettativa, per i prossimi anni, di un incremento delle vendite di prodotti premium e non solo, con una crescita sostenuta nel settore luxury.
Queste caratteristiche sono rilevanti e attrattive a tal punto da far accettare alcuni svantaggi come il costo degli spazi e la forte concorrenza nel retail.
Nella metropoli dello shopping internazionale possiamo trovare nomi importanti come Liu Jo che ha aperto il primo monomarca, Mango, la svedese H&M e il Warner Bros store per i bimbi. I brand del settore tecnologico che hanno scelto la città sono Apple in Regent Street e Google con il suo primo shop nella capitale.
Nonostante la West End di Londra sia la top location per molti stores, i quartieri dell’Est London possono in futuro rappresentare un punto strategico per i nuovi investimenti.
Un esempio che ci mostra come la modernità sia in grado di cambiare lo scenario del commercio è Shoreditch, un quartiere sviluppato in un teatro di innovazioni e ritenuto il centro della bohème contemporanea : i magazzini sono stati trasformati in gallerie d’arte interattive e il pubblico può inoltre apprezzare pub e caffè dal design incantevole.
Camminando in Shoreditch High Street si possono ammirare boutique che spaziano dall’abbigliamento agli accessori con firme come Helmut Lang, Comme Des Garcons e Miu Miu (dove vengono a vestirsi celebrità del mondo del cinema e della musica), spesso inseriti in un contesto più interessante, accompagnato da negozi di mobili e oggettistica per la casa che arricchiscono la value proposition.
Il concept della città è cambiato, lasciando spazio a loft ristrutturati da architetti famosi e dove il design vintage primeggia. È importante osservare la vocazione artistica del quartiere poiché essa non solo contribuisce alla valorizzazione della città bensì migliora la percezione della marca che decide di posizionarsi in un determinato luogo, creando così una solida brand image.
Tatiana Battaglia (2° TEM)
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