Elon Musk è veramente il più ricco?

Ho sempre trovato interessante il giochino delle classifiche di Forbes sugli uomini più ricchi del mondo perché si tratta di un modo veloce (anche se ovviamente non rigoroso dal punto di vista metodologico) per farsi un’idea di quali settori e quali aree del mondo primeggiano nella creazione di ricchezza.

La notizia che Elon Musk ha raggiunto nella settimana appena conclusa il primo posto mi ha così spinto a rileggere quanto avevo scritto nel settembre del 2019 (qui l’articolo) su questa classifica. Cosa è cambiato in questi sedici mesi nella classifica per quanto riguarda i retailer?

In primo luogo devo dire che la risposta alla domanda posta con il titolo è un sì: al primo posto non c’è più un retailer perché Elon Musk è ora effettivamente l’uomo più ricco del mondo. La cosa interessante, però, è che non supera ancora la ricchezza degli eredi di Sam Walton, il fondatore di Walmart, che dalla morte di Sam è divisa tra i quattro rami della famiglia. Il mondo cambia velocemente, le tecnologie anche, ma è interessante vedere che saper gestire bene dei supermercati è ancora così importante.

Ecco poi qui sotto i principali cambiamenti tra gli imprenditori del retail. Ho indicato la posizione attuale e la variazione rispetto al mio precedente articolo. Un paio di precisazioni: la qualifica di “nuovo” si riferisce sempre alla versione di settembre 2019 della mia lista dei retailer che compaiono tra i 50 più ricchi del mondo di Forbes. Ho inoltre escluso come sempre dalla mia lista i patrimoni diversificati tipo Warren Buffett, Mukesh Ambani o Steve Ballmer: nel loro patrimonio c’è del retail (per Ballmer anche i Los Angeles Clippers), ma ha un ruolo marginale nella generazione della loro ricchiezza.

2. Jeff Bezos (-1): la ricchezza di Bezos, re del retailing on line ma anche sempre più proprietario di negozi e supermercati, è cresciuta enormemente nell’anno della pandemia, ma non così velocemente come quella di Elon Musk.

3. Bernard Arnault (invariato): le chiusure forzate dei negozi in quarantena non hanno scalfito la posizione del re del lusso del suo gruppo LVMH, che ha visto impennarsi la quota di vendite realizzate on line.

11. Amancio Ortega (-4): il fondatore di Inditex perde qualche posizione.

14. Francoise Bettencourt Meyers (-3): slitta anche l’erede di L’Oreal, mentre l’azienda con la crescita del web è sempre più retailer (per quanto, come avevo chiarito, sia stata inserita in questa lista con una piccola forzatura visto che il gruppo è ancora prevalentemente wholesale).

15. 16. 17. Alice, Jim e Rob Walton (-3): gli eredi di Sam Walton (c’è anche il nipote Lukas attorno alla posizione 100) complessivamente hanno una ricchezza superiore a quella di Elon Musk.

18. Colin Zheng Huang (nuovo): la crescita della Cina e dell’ecommerce fanno compiere un balzo in classifica a questo imprenditore e la sua azienda Pinduoduo vale oggi in borsa circa otto volte rispetto alla quotazione di un paio di anni fa.

20. Jack Ma (invariato): il fondatore di Alibaba non è più operativo in azienda ma resta uno dei venti uomini più ricchi del mondo

22. MacKenzie Scott (invariata): è la ex moglie di Jeff Bezos che senza il divorzio sarebbe testa a testa con gli Walton per il primo posto.

24. Phil Knight (invariato): come avevo scritto tre settimane fa (qui il pezzo) Nike è tra i vincitori del 2020.

25. Francois Pinault (+2): c’è Gucci, ma anche tanta Bottega Veneta nella crescita di Kering. Ne avevo scritto un paio di mesi fa qui.

28. Tadashi Yanai (invariato): il fondatore di Uniqlo è sempre l’uomo più ricco del Giappone…

29. Beate Heister & Karl Albrecht Jr. (-4): … e anche in Germania i più ricchi sono retailer, gli eredi del fondatore di Aldi.

32. Michael Dell (-6): come avevo chiarito, Dell è in questa classifica non tanto perché con l’azienda omonima ha rivoluzionato la distribuzione dei pc, ma perché parte della sua fortuna è investita in ristoranti e alberghi (che ovviamente hanno sofferto nell’ultimo anno).

35. Dieter Schwarz (nuovo): in un ottimo anno per il discount, il proprietario di Lidl sale in classifica e rientra nei top 50.

37. Sheldon Adelson (-14): il tonfo più pesante in questa lista colpisce il re di un retail esperienziale colpito dal Covid come i casino (sono suoi tra gli altri The Venetian e il Marina Bay Sands)

39. William Lei Ding (nuovo): il nuovo entrante che chiude la lista è il CEO di NetEase e sintetizza con le sue attività tre dei trend che caratterizzano questo periodo (e dei quali avevo scritto qui pochi giorni fa), il gaming, l’ecommerce e ovviamente la crescita dell’Asia.

Un anno così complicato ha quindi rimescolato un po’ la classifica, ha guadagnato posizioni chi è riuscito a cavalcare meglio l’evoluzione verso l’omnicanalità, ma i retailer restano di gran lunga il gruppo più numeroso tra i 50 più ricchi del mondo. Domani condividerò questa buona notizia con i miei allievi del Master in Retail. 😄

PS
Rileggendo la classifica ho trovato una curiosità che mi sembra interessante condividere: i dieci uomini più ricchi del mondo non sono eredi di grandi fortune ma creatori di ricchezza. Come ci sono arrivati? Strade molto diverse, ma nove su dieci hanno in comune il fatto di aver frequentato l’università (per quanto tre di loro non abbiano poi conseguito la laurea). Un tema che merita ben altro approfondimento, ma che rappresenta senza dubbio una provocazione interessante verso chi sostiene che l’università non serve per imparare a diventare dei bravi imprenditori.

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