La decisione di Zhang Jindong di diventare attraverso il suo gruppo proprietario dell’Inter merita di essere ricordata non solo per via del famosissimo e virale “fozza Inda”, non solo perché ha aperto la strada verso il calcio milanese al capitale cinese (una strada ripercorsa una decina di giorni fa dai nuovi proprietari del Milan), ma soprattutto perché si tratta di un’acquisizione paradigmatica per il momento che sta vivendo l’economia del XXI secolo.
Le sempre interessanti ricerche di BCG segnalano infatti da qualche anno un progressivo spostamento della spesa dei consumatori con maggiore potere d’acquisto dagli oggetti alle esperienze, ed evidenziano come in particolare il mercato del lusso esperienziale stia crescendo, tanto nei paesi maturi quanto in quelli emergenti, a un tasso più elevato rispetto al lusso “tradizionale”, fatto soprattutto di oggetti. Un articolo della società di consulenza di qualche mese fa (consultabile qui) metteva in luce proprio come questo fenomeno sia destinato a trainare l’economia cinese per i prossimi anni.
È allora emblematico che un imprenditore come Zhang Jindong, che deve la sua fortuna principalmente al settore degli elettrodomestici, abbia deciso di investire nel calcio. Da un prodotto simbolo dell’industrializzazione, oggi a forte rischio di scivolamento verso il difficile ruolo di commodity, a un business basato su esperienze emozionanti. Tra le esperienze che un consumatore può acquistare il calcio ne produce infatti alcune tra le più preziose. Chi ha dei dubbi provi a domandare a un amico interista quanto sarebbe disposto a spendere per poter rivivere emozioni come quelle che gli ha regalato il Principe Milito con la doppietta di Madrid di sei anni fa.
Resta da vedere come la nuova proprietà saprà gestire e rendere redditizia questa fabbrica di esperienze che ha acquistato. Il calcio italiano su questo aspetto sconta ancora una certa arretratezza, ma i risultati positivi dei tanti imprenditori stranieri che hanno investito i loro capitali in squadre di calcio inglesi lascia intravedere uno scenario interessante. Questo a patto che l’Inter riesca a tornare a giocare un ruolo di primo piano tra le grandi d’Europa: ce la farà?