Duemila nuovi soci per Baladin

Un risultato straordinario: 5 milioni raccolti dal birrificio Baladin in meno di una settimana da oltre 2.500 investitori sono destinati a restare nella storia del crowdfunding italiano.

Un risultato straordinario ma per nulla inatteso da chi ha seguito l’azienda in questi anni, perché il leggendario fondatore Teo Musso non si è limitato a portare sul mercato un ottimo prodotto, ma si è speso con altrettanta passione nel raccontarlo, in libri, interviste e anche in un gustosissimo podcast abbinato alle birre (un esempio da manuale di quello che spiega Marco Bettiol nel suo “Raccontare il Made in Italy”).

Credo che quello che ha fatto veramente la differenza sia stato però il tempo che Teo Musso ha dedicato a incontrare di persona le migliaia di appassionati che andavano in pellegrinaggio a Piozzo e visitare il locale in cui tutto è cominciato, birrificio e a conoscerne da vicino la storia e i valori. Penso che chiunque abbia vissuto questa coinvolgente retail experience sia rimasto colpito dalla disponibilità con cui questo imprenditore era pronto a intrattenersi con ogni singolo visitatore.

Il successo di questa operazione ha quindi le sue radici in una community costruita e alimentata con un mix ben bilanciato di strumenti digitali e touchpoint fisici molto tradizionali.

Un successo replicabile per le piccole aziende del Made in Italy? Sì, ma a patto di essere disposti a investire tanto tempo ed energie nella creazione di relazioni, perché i consumatori oggi sono in grado di distinguere tra le relazioni gestite dal CRM (con l’aiuto dell’AI) e quelle basate sulla passione autentica di persone in carne ed ossa.

Disclaimer: sono ovviamente uno dei duemila appassionati che ha investito in Baladin

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