Technogym e la commodity trap

C’è un motivo se TUTTI i primi 35 hotel 🏨 della classifica The World’s 50 Best Hotels uscita qualche giorno fa hanno le macchine #Technogym nelle loro palestre? 🏋🏽‍♀️

Naturalmente ce n’è più di uno: c’è una strategia di prodotto coerente negli anni nello sposare l’estetica con la performance e l’innovazione, in primo luogo, ma c’è anche un secondo motivo secondo me non meno importante.
Pur essendo un’azienda che lavora prevalentemente nel B2B (dal quale proviene il 78% del fatturato dell’ultima trimestrale), Technogym ha sempre dedicato grande attenzione alla comunicazione rivolta al consumatore finale.

Oltre a investire in pubblicità, l’azienda ha sviluppato partnership visibili come quelle con le nazionali di calcio ⚽️ italiane e brasiliane e con alcuni dei team più importanti della serie A, ha curato le relazioni con le #celebrity (memorabili le foto del workout durante la quarantena con le macchine del brand che Kim Kardashian ha condiviso con i suoi 300 milioni di follower).
Operazioni come il cobranding con #Dior dello scorso anno hanno poi contribuito a portare il brand sulle pagine di tutti i magazine e i siti interessati al marketing dei prodotti lifestyle.

Il risultato è che gli hotel oggi acquistano macchine Technogym per le loro palestre non solo per avere dei prodotti affidabili e di qualità, ma anche per segnalare ai loro clienti con l’aiuto di un brand noto la qualità dei servizi forniti.
Un bell’esempio di azienda che ha saputo evitare la commodity trap che erode i margini di tante aziende del B2B diventando una componente essenziale per un prodotto di ospitalità di qualità.
Complimenti a questa eccellenza del #MadeinItaly 🇮🇹!

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