Se avete un minimo interesse per il mondo del marketing e dei social media conoscete sicuramente Gianluca Vacchi. Io confesso che seguirlo è un mio guilty pleasure e che inoltre invidio molto la sua abilità di ballerino. Non sono il solo visto che su Instagram lo seguiamo in 9,1 milioni e che in oltre 11,2 milioni abbiamo visualizzato il suo balletto con la fidanzata Giorgia Gabriele davanti al mare di Miami dello scorso 9 aprile (quasi 19.000 persone hanno anche lasciato un commento).
La visibilità del personaggio è diventata tale che l’impresa di famiglia, la IMA guidata dal cugino Vittorio Vacchi, ha ritenuto qualche mese fa di dover precisare con un comunicato stampa il ruolo aziendale di Gianluca. “Il dottor Gianluca Vacchi – recita il comunicato – è azionista di Ima ed è membro del Cda dell’azienda, come più volte dichiarato dallo stesso (ma) il dottor Gianluca Vacchi non ha deleghe e non si occupa direttamente della gestione aziendale” (qui la versione integrale nella sezione investor relations dell’azienda).
Qualcuno sul web ha inevitabilmente fatto dell’ironia su questa presa di distanza, ma in realtà una chiara divisione di ruoli tra manager e azionisti è ciò che faticano a mettere in pratica molte famiglie di imprenditori di seconda generazione nelle quali si ritiene che il possesso di un pacchetto azionario consistente implichi il doversi occupare direttamente della gestione aziendale. Questo porta molte aziende a dover subire manager inadeguati se non addirittura vere e proprie lotte di potere e faide familiari. Non è il caso della IMA, dove Gianluca Vacchi si limita a utilizzare la sua laurea in economia per fare l’azionista e il consigliere di amministrazione. Questo ruolo evidentemente lo svolge in modo adeguato visto che IMA è oggi un vero gioiello del made in Italy, ha sestuplicato il suo valore negli ultimi 5 anni ed esibisce nel 2016 un fatturato di 1,3 miliardi con un ebitda del 13,7%.
Per il resto Gianluca sfrutta il suo talento (e non c’è dubbio che per superare i 9 milioni di follower oltre a fortuna e soldi servono anche lavoro e talento) per fare la star del web e promuovere il suo brand GVLifestyle. Dietro all’ostentata frivolezza di Vacchi si cela allora una interessante lezione di corporate governance e … di danza.
NB le foto di questo post sono tratte dal profilo Instagram di Gianluca Vacchi (e quella qui sopra rappresenta uno screenshot di un video postato il 9 aprile)
Dubito che sia stata una sua riflessione sulle best practices di corporate governance a separare Gianluca Vacchi dalla gestione dell’azienda di famiglia.. e dubito anche che il merito dell’ottimo andamento di IMA sia da attribuire a un consigliere di amministrazione concentrato su social e balletti. GV Lifestyle al 2015 era minuscola, fatturava poco (70.000€) e ne perdeva 7.000; altre sue aziende sono fallite e l’unica a funzionare è una holding di partecipazioni che riceve i dividendi di IMA e che comunque al 2015 aveva anche alcune azioni pignorate per un debito controverso. Penso che più che un uomo di business Gianluca Vacchi sia un ottimo fenomeno social e solo come tale debba essere considerato. Su Instagram davvero rivela il suo talento, che è l’unica cosa che può riuscire a far davvero monetizzare per merito proprio.
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Difficile che un consigliere possa da solo determinare il successo di un’azienda; quello di IMA però sembra essere un assetto di governance che funziona bene e il merito di questo va ripartito tra i consiglieri e i principali azionisti.
Non è un merito da poco se si pensa a quante aziende familiari sono naufragate perché troppi soci pretendevano di comandare.
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[…] Gianluca Vacchi. Trovare sul podio il pezzo su Vacchi, scritto quando ancora imperversavano i suoi famosi balletti, […]
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