Tesla e Musk: qualche numero interessante

Come mai le azioni Tesla hanno vissuto ieri una giornata così brillante?

I dati sulle vendite trimestrali presentati nella mattinata hanno raccontato del peggiore trimestre nella storia del brand, con un calo del 13%, che significa circa 50.000 auto vendute in meno rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

L’azienda non ha riportato il dato trimestrale scomposto per mercato, ma per i primi due mesi la caduta in Europa (a quanto pare il nuovo nemico del governo americano) è stata addirittura del 49%, in un contesto caratterizzato da un andamento altrimenti brillante per il mercato delle auto elettriche. Gli analisti sono concordi nell’individuare nel nuovo ruolo politico di Elon Musk una delle cause di questa performance negativa. L’acquisto di una Tesla viene cioè considerata da molti consumatori un omaggio indiretto al fondatore e azionista di riferimento del brand e quindi chi è critico nei confronti delle sue posizioni preferisce acquistare un’altra auto.

Chiaramente non sono state queste brutte notizie quelle che hanno esaltato gli investitori, e infatti il titolo aveva aperto la giornata al ribasso.

Dalla tarda mattinata ha però iniziato a circolare la voce che il lavoro di Musk alla Casa Bianca starebbe per concludersi, non è chiaro se per volontà di Trump o per una decisione dell’imprenditore.

Stando alla reazione del titolo in borsa, la speranza di un Elon Musk più lontano dalla politica trumpiana vale da sola per gli investitori la colossale cifra di una cinquantina di miliardi di dollari.

Dopo la chiusura della seduta di borsa, però, è arrivata una smentita ufficiale: l’uscita di Musk dalla Casa Bianca non è attualmente in discussione. Non è facile isolare l’effetto di questa notizia dagli sconvolgimenti che stanno vivendo i mercati in questi giorni per via dei nuovi dazi annunciati ieri sera, ma va registrato il fatto che il titolo è subito crollato nel dopo borsa.

Non so se il brand riuscirà a liberarsi dall’impronta dell’attivismo politico di Musk di questi ultimi tre mesi (personalmente lo dubito), ma il caso resta uno spunto di riflessione interessante per gli imprenditori che decidono di lanciarsi in politica, e soprattutto per quelli che hanno intenzione di prendere posizioni divisive lontane dalle radici del brand che hanno lanciato.

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