Non potevo non inserire nel programma del mio master in marketing una visita alla Galleria Campari, perché Campari è un caso meraviglioso di successo di prodotto lifestyle simbolo del Made in Italy che ci aiuta a ricordare alcune cose importanti.
Azzeccare la location nel retail è fondamentale: probabilmente Campari sarebbe uno dei tantissimi ottimi prodotti dimenticati se Gaspare Campari non avesse scelto di aprire il suo locale in piazza Duomo. È stata poi la vendita di questa straordinaria location che ha consentito di ricavare le risorse da investire sulla crescita dell’azienda.
Anche se il prodotto è ottimo (e il Campari lo è) non si vende da solo: investire in comunicazione è importante ed è anche importante farlo bene spendendo quel che serve per ricorrere ai migliori professionisti [Dudovich e Depero mi perdonerebbero sicuramente questa definizione un po’ sbrigativa del loro ruolo].
La pubblicità non serve solo per dire che il prodotto è buono: la genialità di Davide Campari, e di chi ne ha continuato il lavoro, è stata quella di puntare su atmosfere e valori del brand creando l’immaginario di Campari che seduce ancora oggi.
L’ultima lezione è storia recente e supera i confini del brand Campari: anche se la formula del successo funziona, se il settore si concentra e diventa un gioco per grandi bisogna avere il coraggio di crescere anche, quando serve, per linee esterne, chiedendo risorse ai mercati se l’azienda non ne ha a sufficienza. Sono le acquisizioni fatte con i capitali raccolti in occasione della quotazione in borsa a inizio millennio che hanno trasformato l’azienda milanese in uno dei leader mondiali del settore.
PS In questa foto l’espressione di soddisfazione del docente che ha offerto ai suoi allievi una grande lezione di marketing si confonde con il sorriso dell’investitore che ha creduto nell’azienda fin dall’IPO