In un blog sul marketing dei prodotti lifestyle non posso esimermi dal commentare l’evento del giorno: la distribuzione in Italia delle scarpe private label Lidl che sono andate a ruba così come era successo negli altri paesi nei quali il retailer tedesco le aveva messe in vendita nei mesi scorsi. È un fenomeno che sarebbe sbagliato snobbare perché mette in evidenza due tendenze non completamente nuove, ma che stanno emergendo oggi con sempre maggiore forza.
Il primo trend è quello della ricerca da parte del consumatore di sfuggire alla massificazione acquistando prodotti unici o rari. Si tratta di una tendenza che i fashion brand hanno cavalcato negli ultimi anni con capsule, edizioni limitate e collaborazione che hanno spesso rimescolato i confini tra i diversi segmenti di mercato e anche tra i settori. Sapere che il prodotto sarebbe stato disponibile in quantità molto limitate ha scatenato il desiderio di accaparrarsi qualcosa di raro, e tra l’altro anche qualcosa di facilmente rivendibile dato il numero crescente di collezionisti di sneaker presente sul mercato.
Il tema che trovo più interessante è però un altro, il fatto che il protagonista di questa operazione sia stata Lidl, l’azienda che, ormai quasi trent’anni fa, partendo dalla provincia di Vicenza ha fatto conoscere agli italiani il mondo del discount. Dal discount per tanto tempo gli italiani sono andati quasi di nascosto ad acquistare prodotti con nomi di fantasia che avevano come unico grande pregio quello di costare poco.
Dall’apertura di quel primo negozio vicentino Lidl ha fatto molta strada, costruendo negozi sempre più belli e diventando più un supermercato che un discount, ma soprattutto diventando un vero e proprio brand con una sua proposta autorevole e con delle cose da dire. Le scarpe, infatti, non sono solo delle scarpe low cost: sono delle scarpe Lidl e vengono acquistate per il brand.
Il successo delle scarpe a marchio Lidl rende quindi visibile il fatto che oggi molti leader del low cost hanno seguito con ottimi risultati una strategia di differenziazione proponendo una value proposition non incentrata più sul solo risparmio. Questo li rende ancora più pericolosi per i loro competitor.
PS Io non sono rimasto affascinato dalle scarpe, ma in compenso ho appena acquistato da Lidl a 13,99 euro una bottiglia del suo Champagne Comte de Senneval: secondo gli esperti di The Sun (che potete leggere qui) è buono come il Veuve Clicquot. Ho organizzato un blind test in famiglia nel fine settimana e vi farò sapere.