Perché i negozi oggi sono importanti più che mai?
Ce lo ricorda un bel pezzo di Cristina Lazzati su la Repubblica di qualche giorno fa che evidenzia come i punti vendita siano ben più di magazzini in cui trovare le cose di cui abbiamo bisogno. Si tratta infatti anche di potenziali “motori di connessione”, che possono fornire nei loro spazi un luogo di incontro e socialità. Il ruolo dei retailer nelle città può quindi anche diventare quello di un soggetto attivo impegnato ad “alimentare il tessuto connettivo della comunità”.
Ho letto in questa prospettiva anche la curiosa iniziativa della catena olandese HEMA in occasione del King’s Day 🧡 che ha messo in rete i bagni privati 🚽 di alcune decine di famiglie per far fronte al problema della carenza di bagni pubblici a disposizione delle migliaia di persone che si riversano in strada a festeggiare (e a bere birra 🍻 ) con conseguenze facilmente immaginabili.
Il ruolo di Hema in questo caso è stato quello di evidenziare un problema diffuso (rilevato anche attraverso una ricerca di mercato ad hoc) e di contribuire alla sua soluzione sia raccogliendo la disponibilità dei volontari che fornendo a tutti un kit di prodotti per la pulizia e la profumazione degli ambienti, carta igienica 🧻 e il poster ufficiale da appendere e, infine, mettendo on line suo sito la mappa dei bagni disponibili (ad Amsterdam erano un’ottantina).
Un’idea coerente con la missione dell’azienda “to make everyday life better in a more beautiful world” attraverso la vendita dei suoi prodotti, ma in questo caso anche come facilitatore di una community di persone disposte ad aiutarsi a vicenda.
Quando chiude un negozio, quindi, non chiude solo un magazzino, ma un prezioso community hub!