Lo study tour a Tokyo con gli allievi del Master Brand Ambassador è stato ricchissimo di spunti. Un’esperienza mi ha però colpito e coinvolto più delle altre: si tratta della visita a Ma-suya, un negozio non lontano dalla zona modaiola di Roppongi Hills.
Cosa vende Ma-suya? Solamente sale, o forse sarebbe meglio idre sali, visto che ci sono tre-quattrocento referenze di sale diverse con differenti provenienze e sapori (acquistabili anche on line sul sito aziendale). Per orientarsi nella scelta e per ottenere suggerimenti sugli abbinamenti consigliati sono di supporto sia la comunicazione in store che personale competente, veri e propri sommelier del sale che guidano il cliente anche attraverso un percorso di degustazioni: per scegliere quale confezione regalo portare in regalo a mia mamma ci siamo divertiti ad assaggiare una decina di sali diversi.

Per godersi fino in fondo questa retail experience c’è poi la possibilità di gustare in negozio il gelato al sale. Qui il sale è presente come base nel gelato, ma la parte più interessante della degustazione è la possibilità di aggiungere sul gelato un sale a scelta tra una decina di opzioni disponibili. Dopo averli provati tutti sono incerto se il mio dal preferito sul gelato sia il quello all’hibiscus o il famoso snow salt di Okinawa.

Perché questa esperienza mi ha entusiasmato? Perché mi ha ricordato in modo efficace che a volte il customer engagement non richiede tecnologia o merceologie intrinsecamente coinvolgenti: questa piccola catena di punti vendita originaria della “isola del sale” Okinawa offre infatti un’esperienza interessante, interattiva e divertente mixando in modo originale due ingredienti tra i più antichi per il mondo del commercio: il sale e il personale di vendita. Nel retailing per vincere non sempre sono indispensabili grandi investimenti, a volte quel che manca sono le idee.
