Post-Covid retail: meno assortimento e più intelligenza

È arrivato finalmente in Italia il giorno della riapertura dei punti vendita dopo la lunga chiusura forzata. Ma come cambierà nei prossimi mesi il mondo del retail stretto tra regole anti virus dettate da Stato e regioni e nuovi comportamenti dei consumatori? Qui voglio tralasciare per un attimo le trasformazioni legate alla tecnologia e prendere spunto da un negozio di Tokyo che rappresenta una interessante provocazione per i retailer su una strada da seguire.

Si tratta di Morioka Shoten, una libreria di Ginza che ha scelto di distinguersi in un mercato come quello di Tokyo caratterizzato da negozi enormi e meravigliosi che offrono un ricco assortimento (uno di questi, sempre a Ginza, lo avevo fotografato qui), proponendo invece in un’unica stanza un solo libro alla settimana, come recita il motto del negozio visibile nella foto qui sotto sulla vetrina e sulla borsa minimalista che ho acquistato.

Il servizio offerto dal negozio non si limita però alla selezione del titolo, ma consiste soprattutto nello spiegare la scelta, il più delle volte anche grazie alla presenza dell’autore in punto vendita. In occasione della nostra visita dell’autunno scorso con gli allievi della seconda edizione del Master Brand Ambassador (fotografati sopra al titolo insieme al team Cuoa), inoltre, l’esperienza d’acquisto è stata ulteriormente arricchita da un ritratto di Manuela eseguito al volo dal titolare della libreria sul volume appena acquistato.

La provocazione di questa piccola libreria, che è sul mercato ormai da cinque anni, offre due spunti di riflessione per i retailer alle prese con il consumatore post-Covid:

  1. Oggi il mestiere del retailer non è quello di offrire assortimenti ampi e profondi che confondono il consumatore, ma in primo luogo quello di utilizzare la propria autorevolezza e la propria migliore conoscenza del mercato per selezionare l’offerta.
    Questo diventa importantissimo anche per l’azienda in una fase di grande incertezza come l’attuale in cui troppa merce in punto vendita rischia di essere una zavorra insostenibile per i bilanci.
  2. I negozi fisici sono ancora insuperati nella capacità di emozionare, di divertire, di spiegare e valorizzare il prodotto. Store design, visual merchandising (e naturalmente tecnologia) possono contribuire molto su questo versante, ma mai quanto può fare l’intelligenza di una persona competente e appassionata come Yoshiyuki Morioka.

Nel retail del (prossimo) futuro sarà quindi necessario spostare gli investimenti dallo stock di merce alle persone intelligenti e preparate. Naturalmente poi ci sono la teconolgia e l’omnicanalità, ma di questo parleremo domani, martedì 19 maggio, con la mia allieva Eva Gallocchio di Diesel, la mia amica Marzia Moretti di Alì e Giovanni Da Pozzo di Confcommercio: qui il link alla locandina del webinar sul mio canale Telegram.

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