Amici, caffè e pop-up store

Non sono sfriendsolo gli iPhone a creare code davanti ai negozi: succede anche per il caffè. Si tratta però di un caffè particolare perché viene servito per un mese soltanto, dal 17 settembre al 18 ottobre, in una riedizione del famoso Central Perk, il locale protagonista di tante puntate di Friends, la serie della quale ricorre in questi giorni il ventesimo anniversario della messa in onda della prima puntata.
Decine di persone si mettono così in fila ogni mattina a Manhattan, all’angolo tra Lafayette Street e Broome Street, per poter bere un caffè sul famoso divano arancione dove sedevano Monica, Chandler e gli altri friends. Il caffè è offerto da Eight O’Clock Coffee, azienda che ha colto questa occasione per lanciare, prima esclusivamente on line e presto anche nei punti vendita, una nuova miscela dedicata alla famosa serie.
Un popup store con l’obiettivo di fare da piattaforma per il lancio di un nuovo prodotto non è una novità. La diffusione capillare dei social network e la passione collettiva per la condivisione delle foto hanno però potenziato l’efficacia di questo strumento di comunicazione. Lo staff del Central Perk si offre infatti di fotografare tutti i gruppi di visitatori che siedono a turno sul divano, mettendo poi a disposizione il QR code che consente di raggiungere la pagina web dove poter guardare e, ovviamente, condividere, la propria foto. In primo piano sul tavolino davanti al divano stanno ben visibili due pacchi della nuova miscela in fase di lancio sul mercato e ogni visitatore del locale diventa così, più o meno spontaneamente, un ambasciatore del nuovo prodotto.
Una buona idea di comunicazione: con quali altre accoppiate di brand sarebbe riproducibile?

central perk coda

6 pensieri riguardo “Amici, caffè e pop-up store

  1. ero ancora un bambino quando la gente intasava i supermercati chiedendo il “cacao meravigliao” pubblicizzato nella trasmissione di Arbore “quelli della notte”.
    non altrettanto di successo è stato il lancio della birra Duff, tanto cara a Barney e Homer.
    Personalmente credo che questa iniziativa stia godendo di un effetto alone dovuto al ventennale della serie, ho qualche dubbio che possa avere un respiro più ampio.
    ma, se la miscela fosse di qualità e non semplicemente lo sfruttamento dell’evento, sicuramente è stata un’ottima idea lanciarla in concomitanza dell’anniversario.

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  2. Condivido lo scetticismo sull’efficacia dell’evento nel diffondere il nuovo prodotto, tuttavia penso che l’idea in sé sia un modo ottimo di attirare il customer. L’effetto pubblicitario del caffè sul tavolino non credo sia particolarmente significativo per diffondere il nuovo prodotto, seppur ha l’intelligenza di sfruttare la condivisione massiccia dovuta ai social network come pubblicità a costo zero. Più in generale un evento che si rivolge principalmente ad una passione del customer che non è direttamente connessa all’azienda, denota un’apertura della stessa ai bisogni del pubblico. Sapere che un’azienda organizza eventi ed iniziative mirate al customer, prima che al cliente stesso (nel senso che sono iniziative generalizzate, non riservate in primis ai clienti già fidelizzati), è un’ottimo trampolino di lancio per la diffusione del prodotto. Probabilmente il pubblico non rimarrà affascinato dal poter bere un caffè che ha sponsorizzato un evento della sua serie tv preferita, ma resterà colpito positivamente dal fatto che un’azienda ha la creatività e intelligenza per porre un interesse del customer in concomitanza con il suo interesse di vendita. La cosa da sottolineare è, quindi, il fatto che l’azienda possa generare in futuro altri eventi simili, magari con un premio “aggiuntivo” al cliente (ad esempio gadget, eventi correlati, ecc). Il messaggio che passa è che quest’azienda ha attenzione alle esigenze del pubblico e sa anche come offrirgliele al meglio (costo zero/massima soddisfazione).
    Probabilmente l’evento avrebbe avuto un’efficacia maggiore se fosse stato associato ad una linea di abbigliamento, magari rievocando qualche classico abito della serie, con la possibilità di fotografarsi sul divano dopo l’acquisto. Efficacia più forte nella vendita dell’abbigliamento si avrebbe se l’idea fosse associata a delle serie televisive più recenti, dato che la moda degli anni 90 può andar bene per un pubblico di nicchia affezionato alla serie, ma non per tutti.

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  3. Credo che chiunque abbia vissuto gli anni ’90 e i primi 2000 abbia visto almeno una puntata del telefilm Friends. Se ripenso a tale serie tv, le prime cose che mi tornano alla mente sono sicuramente i ritrovi degli amici in questione al Central Perk e le chiacchiere sul divano all’interno del bar. Probabilmente, mi fossi trovata in quel periodo a Manhattan avrei, con piacere, fatto anche io un po’ di coda per fare questo tipo di esperienza ricordo! Penso, quindi, che l’idea dell’ azienda di caffè di pubblicizzarsi in maniera un po’ alternativa sia stata, come si suol dire, una mossa giusta. Viene offerta un’ esperienza fuori dal genere, da ricordare, appunto, ed in più si utilizza il mezzo dei social network che sempre di più funziona anche in fatto di pubblicità. I social media, infatti, risultano essere sempre più utilizzati dalle aziende per promuoversi e comunicare e diventano perciò delle bacheche virtuali attraverso le quali informare, interagire e far conoscere nuovi prodotti, il tutto, tra l’altro, a basso costo.

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  4. L’idea di lanciare un prodotto toccando le giuste corde emozionali del consumatore è stata abbastanza efficace. La pubblicità ha puntato a creare l’occasione per il consumatore di sentirsi parte (più o meno consapevole) di un momento unico che riporta ai ricordi di una vecchia famosa serie TV e lo sharing di foto sui social network è un positivo effetto virale. Questo potrebbe essere riprodotto con altri prodotti e brand purché crei valore ed emozioni il consumatore.

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  5. Una storia interessante come quella citata in questo articolo mi e’ stata raccontata da un mio amico , Sebastain, che ora vive a New York City. Un nuovo metodo di comunicazione per il lancio di un noto brand di cuffie wireless . La location per la promozione ( non a caso) una delle piazze piu’ famose al mondo :Time square. Ecco la situazione : questo mio amico si trova li’ per una semplice camminata quando un ragazzo ( vestito dal sudetto brand) lo ferma chiedendoli gentilmente di fare una foto con addosso queste cuffie . Scattano la foto all’ interno di uno stand costruito ad hoc per la promozione e dopo qualche minuto SEBASTIAN si ritrova ad essere protagonista del prodotto, non solo nello scatto, bensi in uno dei maxischermi piu’ famosi al mondo a Times Square , dove ( come tutti ben sanno) le foto girano ogni tot di secondi. Questo e’ un altro chiaro esempio di come un semplice visitatore diventa ambasciatore di un nuovo prodotto. E l’interazione prodotto-tecnologia-cliente funziona.

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  6. Sicuramente il successo di questa iniziativa non è stato dato dal lancio del prodotto in sé, bensì dalla location. In quella occasione il locale ha avuto tutto quel successo, oserei dire, solo grazie al legame che ha avuto con la famosa serie “Friends”. Per questo motivo, penso che qualsiasi altro prodotto vendibile al bar (per esempio tè, altra bibita ecc.) avrebbe avuto lo stesso successo. Infatti la gente non è andata là per il caffè, piuttosto che per il tè o altro, ma ci è andata perché il locale è famoso e per vivere l’emozione di un’esperienza unica; sorseggiare un caffè sullo stesso divano dove sono state girate numerose scene del loro film preferito non ha prezzo. Inoltre, con questo esperimento è stata dimostrata ancora una volta l’importanza che i social media hanno il giorno d’oggi, importanza che sta aumentando sempre di più.

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