Moda, letteratura e ricchezza

Cosa hanno in comune lo scrittore ed editore Neri Pozza, fondatore della omonima prestigiosa casa editrice, e il marchio di abbigliamento sartoriale Pal Zileri?  Entrambi sono fortemente radicati nella loro terra d’origine, la provincia di Vicenza, ma entrambi hanno usato queste solide radici locali per costruire una realtà aperta al mondo e alle innovazioni. Da queste affinità territoriali, ma ancora di più valoriali e culturali, è nata così un’alleanza che ha portato Pal Zileri a diventare il main sponsor del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza dedicato a romanzi inediti.Immagine

Alla fine di una competizione alla quale hanno partecipato oltre 1.800 romanzieri la prima edizione del premio è stata vinta da Marco Montemarano con il romanzo “La ricchezza” che è stato presentato ieri nello showroom milanese Pal Zileri in una conversazione con Alessandro Bertante e Alessandra Tedesco (nella foto insieme all’autore e insieme a Manuela Miola, Direttore Marketing e Comunicazione dell’azienda vicentina).

Poco tempo fa anche Prada ha promosso, in partnership con Feltrinelli, un premio letterario, per quanto con meno ambizioni e un montepremi più contenuto rispetto al premio Neri Pozza. E’ quindi la letteratura il nuovo spazio di espressione del mecenatismo della moda? Al di là dei risvolti positivi di carattere sociale di iniziative come questa che premiano in modo trasparente il merito (il vincitore del Premio è sostanzialmente un esordiente che vive completamente al di fuori del mondo dell’editoria italiana) e aiutano a mettere a disposizione della collettività dei lavori di qualità che stavano chiusi in un cassetto, si tratta anche di una strategia di comunicazione efficace? In ogni caso godiamoci intanto “La ricchezza” augurandoci che arricchisca anche sponsor ed editore portando al moltiplicarsi di occasioni di questo tipo per la valorizzazione di talenti nascosti.
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10 pensieri riguardo “Moda, letteratura e ricchezza

  1. Lo scrittore Neri Pozza e il marchio Pal Zileri hanno sicuramente in comune la valorizzazione della persona umana; nel caso su citato hanno valorizzato un esordiente che vive al di fuori del mondo dell’editoria, stimolando però al contempo altri 1800 partecipanti. Riguardo la strategia di comunicazione utilizzata da Pal Zileri non si può non riconoscergli “tanto di cappello”, poiché secondo il mio punto di vista, egli consolida la professionalità e l’esperienza di un marchio italiano (campanilismi a parte), puntando questa volta sulla letteratura. Chissà le prossime volte non punterà su concorsi di musica, arte, teatro, fotografia, sport e tutto ciò che promuove la cultura? Sempre e comunque i complimenti vanno a Pal Zileri, marchio che apprezzo dai magici tempi del “Capitan Lopez”, anni d’oro per il Vicenza che si aggiudico persino la Coppa Italia.

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  2. A mio avviso una simile campagna di comunicazione è efficace, a patto che l’alleanza di comarketing che unisce impresa ed evento culturale si basi su una forte coerenza di immagine fra i due.
    Pal Zileri è infatti un’azienda che fa dell’eleganza in continua evoluzione la sua vision, puntando come target di clientela la personalità ricercata, legata alla tradizione, ma allo stesso tempo aperta alla modernità in modo selettivo. Già da questa semplice definizione, si capisce come vi sia un’affinità d’intenti fra il brand e il Premio Neri Pozza, i cui obiettivi sono evidenziare l’importanza della letteratura come classico mezzo di diffusione culturale , con particolare riguardo però a romanzi inediti ed innovativi.
    Il cliente fidelizzato pertanto non potrà non notare il senso di questa alleanza, sentendosi a sua volta valorizzato nell’appartenere a questa famiglia, mentre i consumatori meno legati al marchio (ma comunque suoi conoscitori) proveranno probabilmente un moto di maggiore verso di esso. E’ un gioco quindi dove la coerenza conta molto, e non ci si può lasciar andare a provocazioni o forzature (che invece possono essere alla base di altre strategie di marketing).

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  3. Mi trovo in completo accordo con Paolo sull’efficacia della campagna di comunicazione. Mi piace pensare che ci siano alcune strategie di marketing volte a scalfire e altre volte a costruire. Per quanto di per sé entrambe possano risultare vantaggiose, è necessario che innanzitutto siano coerenti coi player che le mettono in atto e adatte ai settori in cui si intraprendono. In un mondo elegante e classico come quello letterario mi pare dunque corretto l’intervento di un importante player del fashion che fonda proprio su questi due valori i punti fermi della propria vision. La collaborazione risulta ancora più sensata alla luce delle parole di Giuseppe Russo, direttore editoriale, che esalta appunto “l’eleganza dello stile” di tutti i finalisti. Una semplice considerazione sui manoscritti o un sottile e (perchè no) elegantissimo richiamo allo sponsor?

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  4. Il mondo della moda è sempre più interessato a comunicare attraverso l’arte, non limitandosi solamente alla letteratura.
    A Milano ad esempio, Prada si è affidata ad un famoso architetto olandese per trasformare un palazzo acquisito negli anni 90 in una cittadella dell’arte con ampi spazi espositivi e un auditorium per mostre, concerti, spettacoli, conferenze, anche in collaborazione con i più importanti musei internazionali. L’opera verrà inaugurata in occasione dell’Expo 2015 e porterà il quartiere di Porta Romana in cui è situato a diventare il nuovo polo della creatività contemporanea.
    Un altro esempio può essere quello della Replay, che con la Fondazione in memoria dell’imprenditore Buziol sostiene l’arte contemporanea a Venezia attraverso numerose iniziative rivolte soprattutto ai giovani, come residenze per artisti, mostre, concorsi e una cattedra universitaria all’interno del corso di Design della Moda alla Iuav di Venezia.

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  5. Trovo la scelta di “Pal Zileri”una buona iniziativa attraverso cui supportare scrittori emergenti, ma anche una strategia di comunicazione non solo efficace ma anche coerente , infatti il settore della moda come il mondo della letteratura si fondano sull’ espressione della creatività. Tale partnership da “Pal Zileri” l’immagine di un’azienda che contribuisce direttamente alla circolazione di nuove idee creative, al supporto del talento e della fantasia ,espresso in qualsiasi forma, non solo attraverso una nuova collezione di abiti, ma anche attraverso la letteratura.

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  6. Pal Zileri ha seguito le orme di altre grandi aziende che hanno investito nella cultura.
    Rimanendo nel campo della letteratura, è impossibile non citare il Premio Strega: uno dei più prestigiosi premi letterari italiani, istituito nel 1947 e sponsorizzato ancora oggi proprio dalla famiglia Alberti, proprietaria dell’azienda che produce il Liquore Strega. A prima vista il liquore nulla ha a che vedere con l’esaltazione della letteratura, tuttavia il continuo finanziamento della manifestazione rende l’azienda una delle realtà industriali più conosciute per la sensibilità e l’impegno nella valorizzazione dei temi culturali.
    Un altro premio che voglio citare è il Premio Nonino, istituito negli anni ’70 dalla famiglia friulana Nonino, composta da distillatori di antica data. Il premio è un riconoscimento culturale, letterario ed enogastronomico per chi in Italia si è contraddistinto per l’impegno messo nella salvaguardia della cultura contadina. L’azienda Nonino promuove un premio basato sugli stessi valori dell’attività svolta nelle distillerie aziendali: passione, rispetto per la tradizione, il territorio e la cultura…
    Un’altra azienda che ha saputo coniugare due realtà completamente diverse, che raramente si trovano accostate, è stata Vespa, che si è resa sponsor lo scorso anno a Mantova del Festivalletteratura. Il valore condiviso su cui è incentrata la partnership è l’interesse di avvicinare e coinvolgere i giovani alla cultura e nello stesso tempo di farli evadere dalla quotidianità (da un lato attraverso i libri, dall’altro attraverso un mito che ha segnato il boom economico e la storia d’Italia).

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  7. Al di là dell’efficacia indiscussa della strategia di comunicazione in questione, è piuttosto interessante, a parer mio, riflettere più che altro sull’input (“E’ quindi la letteratura il nuovo spazio di espressione del mecenatismo della moda?”) che permea l’intero articolo e che, tra l’altro, richiama alla mente un’iniziativa altrettanto lodevole. Si tratta del concorso “Writewear”, giunto già alla sua 5° edizione e lanciato da PFG Style in collaborazione con The Place Luxury Outlet. Per partecipare bisogna inviare un testo breve e ovviamente inedito, essendo l’iniziativa chiaramente mirata (anche in questo caso) a giovani talenti da scoprire. L’aspetto davvero interessante da notare è in effetti una quasi-fusione tra i due mondi: il concorso vuole sottolineare che i confini (o quelli che perlomeno ci sembrano tali) non sono poi sempre così netti. La moda non è soltanto un accessorio ma un pezzo di storia che ogni stilista inserisce nelle trame dei suoi tessuti. I pensieri e le storie possono dunque non solo essere “concepiti” ma anche “indossati”. A ben guardare, tuttavia, il medesimo input si presta perlomeno a un altro paio di riflessioni. Da un lato, viene spontaneo riflettere sullo stesso concetto di “mecenatismo della moda”: qui in effetti ci si accorge che il contributo che la moda può dare ad altri ambiti può essere davvero incisivo. Basti pensare a nomi come Armani, Fendi o Bulgari (solo per citarne alcuni) che sostengono, in modo più o meno visibile, il patrimonio italiano, attraverso donazioni o sponsorizzazioni. Ma dall’altro, se la moda può concedere spazio alla letteratura, è pur vero che la letteratura, da molto più tempo, ha tentato di dar spazio alla moda. Emblematica, ad esempio, la collaborazione di Marcel Proust alla rivista “Le Mensuel” in cui lo scrittore rifletteva, in chiave molto ironica e quanto mai attuale (anzi,attualissima), sui corsi e ricorsi storici della moda e sulle collezioni che solo apparentemente cambiavano di anno in anno. Sembrerebbe proprio che il mondo del fashion, costante protagonista di un panorama sempre più vasto e contaminato, abbia nella letteratura non solo una forma d’arte importante, ma soprattutto uno strumento di audace lettura e di interessante integrazione.

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  8. La scelta di Pal Zileri è in linea con il trend attuale che vede il cliente target delle imprese di lusso sempre più interessato all’immagine sociale/culturale del brand. Un esempio patavino può essere la partnership tra Porsche e Pedrocchi per organizzare all’interno del famoso bar concerti jazz. Questa politica promozionale è volta a valorizzare un marchio sportivo anche all’interno di un ambiente raffinato e ricercato quale il pubblico di tale genere musicale. Mentre nei decenni passati (specialmente gli anni 80) c’era la cultura dell’ostentazione e del rimarcare gli altri il fatto di essere benestanti (o far finta di esserlo), gli anni 2000 hanno portato il cliente a far risaltare all’esterno i propri gusti, le proprie scelte stilistiche e i propri pensieri. Questo cambio di approccio del bene da parte del consumatore ha fatto sì che le imprese coinvolte cambiassero metodo di comunicazione al cliente, passando sempre più a promuovere eventi culturali, concerti raffinati di lirica/jazz o sport di nicchia (da ricordare lo sponsor Prada su Luna Rossa o Maserati per le traversate di Soldini)

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  9. Una tale partnership è sicuramente una iniezione positiva per l’immagine di Pal Zileri. Il brand si contraddistingue per l’esclusività dei suoi capi d’abbigliamento sartoriali: la scelta di collaborare con una casa editrice capace di coltivare talenti emergenti e scrittori di un certo livello, quale è Neri Pozza, si adatta bene alla ricerca di un pubblico che insegue i valori della qualità e della ricercatezza.
    Oggi per avere successo bisogna riuscire a fidelizzare/attirare i consumatori adottando dei valori in cui questi ultimi si rispecchino. Reputo che questa operazione di comunicazione, guidata da due realtà ispirate dai valori già citati, troverà probabilmente, da parte dei clienti di entrambi, il riscontro positivo che merita.

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  10. Le alleanze, o comunque le partnership, tra brand/prodotti/eventi, deve basarsi su una condivisione di valori.
    In questo caso non c’è solamente una città come Vicenza che li accomuna, ma anche una ricerca costante di eccellenza e qualità.
    Rimane importantissimo aprirsi all’internazionalità senza però dimenticarsi della Legacy, basilare per distinguersi in un mercato da fidelizzare.
    In questo modo, la vicinanza tra due mondi apparentemente distanti scompare.
    Infine, il target dei consumatori della casa di moda è il medesimo dei lettori della collana Neri Pozza.
    Cosa aggiungere? Alleanza perfetta!

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